Gioielli con coralli pregiati
Il termine corallo deriva dal greco "koraillon" che significa scheletro duro.
Tuttavia, a causa delle loro ramificazioni, i coralli per secoli sono sono stati considerati di origine vegetale, fino a quando non si è scoperto che si trattava di una formazione calcarea formata da un'insieme di microrganismi ed erano, quindi, di origine animale.
La mitologia attribuisce il colore rosso vivo del corallo all'uccisione di Medusa, l'unica delle Gorgoni ad essere mortale.
Perseo, figlio di Zeus, essendo riuscito nell'eroica impresa di decapitare Medusa, fece scorrere alcune gocce di sangue nel mare che si trasformarono in corallo.
I ritrovamenti archeologici di antichi monili hanno invece dimostrato che gli antichi Greci lavoravano il corallo e ne erano grandi estimatori.
Dal bacino del Mediterraneo dove crescevano rigogliose colonie, Alessandro Magno ebbe il merito di diffondere il corallo anche nei paesi asiatici fino alla lontana India, dov'era ancora sconosciuto.
Pescato e lavorato, il corallo veniva venduto come merce pregiata al pari delle più famose spezie, sete e profumi.
Secondo la tradizione furono gli italiani i primi pescatori di corallo tanto che Trapani, Torre del Greco, Genova e Livorno furono considerate le capitali del corallo fino al XVIII° secolo anche se agli inizi del '700 la scoperta del corallo fu attribuita al medico francese Peissonel.
Se è vero che il Mediterraneo è stato la culla del corallo, è altrettanto vero che alcune specie successivamente si riversarono nelle acque dell'Atlantico e in tutti gli altri oceani dove hanno dato vita ad altre varietà che attualmente popolano le barriere nel mar del Giappone, nell' arcipelago delle Midway e nelle Hawaii.
L'habitat ideale dei coralli e la loro distribuzione sono estremamente variabili perché dipendono da alcuni fattori fondamentali: la temperatura, la disponibilità di cibo, il tasso di salinità, il fondo marino, la luce e, non ultima, la pesca a strascico operata dall'uomo che, in alcuni casi ha spinto alcune specie a trovare rifugio in siti meno accessibili come burroni o crepacci.
In tutto il mondo esistono circa 5.600 specie di coralli riconducibili alla classe degli antozoi che a loro volta si dividono in 2 sottogruppi: gli "ottocoralli" (rubrum corallium,gorgonia, penna alta del mare, ecc...) e gli "esacoralli" (attinia, madrepora, margherita di mare, ecc...) che vivono in acque temperate a circa 200-400 metri di profondità. Di questi, i 2/3 vivono in acque fredde e buie tra i 500 e i 2000 metri di profondità, spingendosi fino ai 5000-6000 metri.
Non tutti i coralli formano banchi numerosi, anzi alcuni di essi preferiscono vivere in solitudine. Tutti, però, sono accomunati dal fatto di stanziarsi in base al sesso di appartenenza: un ecosistema corallino sarà sempre composto da soli maschi o da sole femmine.
Non essendoci contatto tra i due generi, la fecondazione avviene all'esterno dell'organismo e per puro caso. I maschi rilasciano spermatozoi che vengono trascinati dalle correnti, le femmine espellono ovociti: se avviene l'incontro fortuito, inizierà una nuova vita.
Molte varietà di actinie e di anemoni vivono su organismi vivi come le alghe zooxantille con cui instaurano un rapporto simbiotico, ed altrettanto fanno i comuni gamberetti con gli anemoni e le gorgonie, preziosi scudi grazie ai quali si difendono dai predatori.
Sassi, piccole rocce, grotte, barche affondate, conchiglie, i coralli cercano sempre più spesso un riparo che li metta al sicuro dalla pesca sconsiderata.
Premesso che mediamente questi microrganismi crescono solo 3-4 centimetri in un anno, laddove lo sfruttamento è stato praticato senza alcun rispetto, nel giro di pochi decenni quelle che un tempo erano floride barriere oggi, anche a causa dell'inquinamento, si sono ridotte a piccole formazioni tanto che alcune varietà sono diventate quasi introvabili.
Per quanto riguarda il valore commerciale di queste "gemme organogene" la quotazione di mercato è fortemente condizionata dalla domanda degli compratori e dalla reperibilità della specie.
Questi due fattori fanno sì che lo stesso tipo di corallo, in momenti diversi, subisca forti oscillazioni di prezzo. Un esempio emblematico è rappresentato dal "corallo rosa": in passato era disponibile in grandi quantità ma non era molto richiesto e, di conseguenza, il suo costo era molto contenuto. Al contrario, oggi che è una specie rara e molto apprezzata, il suo prezzo è salito vertiginosamente.
Tra le varietà più pregiate troviamo il "moro di Sardegna" di colore rosso intenso, il corallo "pelle d'angelo" o bokè diffuso nelle acque del Pacifico, il "Satsuma" un corallo di ottima qualità che prolifera nel mar del Giappone, il "Deep Sea" tipico delle Isole Hawaii e il "Midway" (dall'omonimo arcipelago), una varietà molto elegante di colore bianco, albicocca e rosa salmone.
Attenzione a distinguere i coralli veri da quelli sintetici: prima di fare un acquisto, è utile chiedere sempre il parere di un esperto.
Tuttavia esistono anche dei metodi "fai da te", abbastanza attendibili.
Ad esempio, basta versare una goccia di acido cloridrico su una piccolissima parte di corallo: se il colore resterà intatto significa che il corallo è autentico.
Largamente usato in passato sopratutto nella lavorazione di monili e di cammei, il corallo non ha mai perso il suo fascino, tanto che nel settore orafo è ancora molto richiesto per il suo naturale splendore, ovviamente "rivisitato" secondo le ultime tendenze suggerite dalla moda.
Ad esempio, l'uomo estroso ma di classe ama acquistare gemelli con coralli neri o la giovane donna alla ricerca di accessori glamour che non passano inosservati, adora indossare lunghe collane di corallo rosa o bianco multifilo, di grande effetto.
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